Emorroidi, la visione olistica

Emorroidi, la visione olistica

RUBRICA “Il Tempio del BenESSERE” Febbraio – 1ªuscita

Avere un fegato e un intestino in equilibrio è il primo passo per attenuare i fastidiosi sintomi emorroidari e per assorbire correttamente nutrenti come vitamine, sali minerali, oligoelementi e non solo. 

La visione olistica paragona le emorroidi a una valvola di emergenza per lo scarico delle scorie che il fegato non riesce a «lavorare». Infatti, una delle cause dell’indebolimento dei vasi è riconducibile al «sovraccarico» della vena porta che è un grosso tronco venoso che raccoglie il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente per veicolarlo al fegato.

I libri di fisiopatologia insegnano che le emorroidi sono dilatazioni varicose delle vene dell’ano e del retto. A seconda del grado di progressione della patologia si differenziano in:

  • emorroidi di 1° grado, quando i vasi sono debolmente dilatati, non prolassano ma possono però sanguinare;

  • emorroidi di 2° grado, quando i vasi dilatati prolassano al di là del canale anale in seguito a sforzi eccessivi (evacuazione, gravidanza, parto, ecc.), con ritorno spontaneo;

  • emorroidi di 3° grado, nei casi in cui il prolasso da sforzo non rientra spontaneamente ma è ancora riducibile manualmente;

  • emorroidi di 4°grado, il prolasso avviene indipendentemente da qualsiasi sforzo ed è ormai irriducibile manualmente.

donna emorroidi

La progressione si verifica perché i tessuti che sostengono le vene si stirano e, come risultato, le vene si dilatano, le loro pareti divengono più sottili e sanguinano. Se la tensione e la pressione continuano, le vene indebolite prolassano. Nella maggior parte dei casi la malattia emorroidaria è caratterizzata dall’alternanza tra fasi acute e periodi di latenza, in cui il soggetto convive con la problematica senza averla in realtà risolta e che in qualsiasi momento può evolvere in crisi emorroidale.

Solitamente, i sintomi ad esse associati sono: prurito, ragadi, sanguinamento e dolore durante l’evacuazione, a tal proposito utile è avere ben chiari i fattori che ci rendono più predisposti a questa problematica o che la possono aggravare. 

"L'inventario" dei fattori predisponenti e aggravanti

  • Debolezza generale delle pareti venose

  • Dieta povera di fibre e acqua 

  • Stitichezza

  • Abuso di alcuni alimenti: cioccolato, caffè, carni suine, ecc.. caricano di super lavoro l’intestino e gli organi deputati alla digestione e alla depurazione (pancreas, fegato, cistifellea), limitando perciò l’efficienza circolatoria, con il risultato che il sangue fatica a defluire e tende a “stagnare”

  • Cibi raffinati, conservanti e l’eccesso di proteine animali (carini e latticini) rendono difficile le funzioni intestinali e a lungo andare creano disbiosi, con sintomi che vanno dalla stitichezza alla colite

  • Abuso di medicinali che depauperano la flora fisiologica benefica in particolare lassativi e antibiotici,

  • L’aumento di pressione pelvica nella donna, soprattutto durante la gravidanza ma anche in alcuni momenti del ciclo mestruale, costituisce un ulteriore fattore di predisposizione

  • Intolleranze alimentari, spesso non diagnosticate e perciò trascurate

  • Sedentarietà, il mancato movimento aggrava la situazione, contribuendo a rendere difficoltoso il ritorno venoso

  • Scarsa idratazione, rende ancor più dolorosa l’espulsione delle feci

  • Eccessi alimentari e «abbuffate»

  • Sport quali equitazione, motociclismo e ciclismo, poiché alla lunga possono indebolire le strutture di sostegno del canale anale.

equitazione emorroidi

Correggere le abitudini alimentari può dare grandi risultati

In soggetti predisposti, alcuni cibi possono favorire la riacutizzazione dei sintomi e andrebbero quindi limitati, meglio se evitati. Gli alimenti sconsigliati che possono irritare le mucose sono: farine raffinate, alcolici e superalcolici, caffè, cioccolato e cacao, bibite gassate, cibi troppo salati (insaccati, formaggi …), aceto, spezie piccanti, cibi piccanti, carne rossa, fritture, frutti di mare, crostacei, melanzane, ravanelli. 

Nella prossima uscita parleremo invece degli alimenti riequilibranti.  Un’alimentazione antinfiammatoria serve a recuperare e a sfiammare vasi sanguigni e mucose. Se molto infiammate le emorroidi possono diventare molto dolorose e sanguinare causando dolore, disagio e fastidio. 

 

Avvertenza: nessuna delle informazioni riportate può essere interpretata come consiglio medico né vuole sostituirsi ad alcun tipo di terapia medica, farmacologica o psicologica. Il lettore si assume la responsabilità dell’uso delle informazioni fornite.